Oggi scriverò di alcune scoperte
in ambito informatico. Ci focalizzeremo sulla privacy e sulla nostra
connessione internet. Tutti ormai sappiamo che, dopo l'acquisto di "WhatsApp" da parte di "Facebook", il costo della nostra piattaforma di comunicazione
preferita è salito da gratuito a 0,89 € annuali,
costo giustificato dall'assenza di annunci pubblicitari e dell'assenza di
estrazione dati. Indipendentemente da questo, però, si comincia a dare un valore
distinto ai dati. Pagare per la propria privacy è ormai una consuetudine.
Qualche anno fa, Target.com tramite
l'estrazione di dati e dal pedinamento dei movimenti sulla rete, aveva capito
che una adolescente era rimasta incinta e le inviò dei coupon per culle e
vestitini da bambino a casa della sua famiglia, svelando così un segreto
celato ai genitori. Ogni volta che si entra in internet le nostre azioni sono monitorate
, registrate, aggiunte al nostro profilo.
Per gli scettici: verificate con disconnect.me e installate la sua estensione browser che indica una "spia". Mostrerà una serie di inseguitori che ci pedinano su e giù per la rete. Durante uno studio, l'agenzia dell'Unione Europea per la rete, ha scoperto che il 93% delle persone desidera sapere se la loro privacy è protetta e il 31% è disposto a pagare per avere una maggiore privacy.
Per gli scettici: verificate con disconnect.me e installate la sua estensione browser che indica una "spia". Mostrerà una serie di inseguitori che ci pedinano su e giù per la rete. Durante uno studio, l'agenzia dell'Unione Europea per la rete, ha scoperto che il 93% delle persone desidera sapere se la loro privacy è protetta e il 31% è disposto a pagare per avere una maggiore privacy.
Verrà
creato un nuovo web - e così i nostri dati - dietro un "paywall", ossia
un muro a pagamento uccidendo così la connessione a internet gratuita.
(link
pagina web della rivista dove ho recuperato le informazioni per l’ articolo http://www.popsci.com/)
Tommaso
ciao sono te stesso e mi complimento con me perché è molto interessante.
RispondiEliminaciao,
ci ritroviamo al primo specchio,
l'altro Tommy.