« Unitevi!
Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa e il martello
della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! »
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(Nelson Mandela)
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Mandela era il cognome assunto dal nonno. "Rolihlahla" significa letteralmente "colui che provoca guai", e gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari.
In molti lo chiamavano Madiba (dal clan di appartenenza). Morto a Johannesburg il 5 dicembre del 2013, egli è stato il primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.
Nelson Mandela è stato il simbolo del Sud Africa riunito, e della lotta all'apartheid nel Mondo intero.
Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri e aver conseguito la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra nella politica attiva diventando membro dell' ANC (African National Congress).
Sopravvissuto alla strage di Shaperville (uno degli episodi più forti vissuti), e alla messa al bando dell'ANC, fuggì. Ma non per molto. Nel 1963 fu condannato all'ergastolo. La più alta testimonianza dell'impegno politico e sociale di Mandela la si ritrova proprio nel discorso pronunciato di fronte ai giudici del tribunale, prima che questi pronunciassero il loro verdetto: "Sono pronto a pagare la pena anche se so quanto triste e disperata sia la situazione per un africano in un carcere di questo paese. Sono stato in queste prigioni e so quanto forte sia la discriminazione, anche dietro le mura di una prigione, contro gli africani... In ogni caso queste considerazioni non distoglieranno me né altri come me dal sentiero che ho intrapreso. Per gli uomini, la libertà nella propria terra è l'apice delle proprie aspirazioni. Niente può distogliere loro da questa meta. Più potente della paura per l'inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese... non ho dubbi che i posteri si pronunceranno per la mia innocenza e che i criminali che dovrebbero essere portati di fronte a questa corte sono i membri del governo".
Passano più di vent'anni e, malgrado il grande uomo sia costretto alla segregazione carceraria, lontano dagli occhi di tutti e dalle luci dell'opinione pubblica, la sua immagine e la sua statura crescono sempre di più nell'opinione pubblica e per gli osservatori internazionali, e lui resta il leader della lotta alla segregazione.
Nel 1990 su pressioni internazionali e in seguito al mancato appoggio degli Stati Uniti al regime segregazionista, Nelson Mandela viene liberato. Nel 1991 è eletto presidente dell' Anc, movimento africano per la lotta all'apartheid. Nel 1993 è insignito del premio Nobel per la pace mentre l'anno dopo, durante le prime elezioni libere del suo paese (le prime elezioni in cui potevano partecipare anche i neri), viene eletto Presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica fino al 1998.
Nel giugno 2004, all'età di 85 anni, ha annunciato il suo ritiro dalla vita pubblica per passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia. Il 23 luglio dello stesso anno, con una cerimonia tenutasi a Orlando (Soweto), la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il "Freedom of the City", una sorta di consegna delle chiavi della città. Nelson Mandela muore all'età di 95 anni il giorno 5 dicembre 2013.
Curiosità: la canzone “Mandela day” fu scritta dal gruppo Simple Minds in occasione del 25° anniversario di priginia di Nelson Mandela. Che però fu liberato solo 2 anni dopo.
Ciao Aurora, sono Maddalena. Ho letto il tuo post e mi è piaciuto molto: parlare di questo argomento così importante non è facile; ma tu lo hai fatto molto bene e ti ringrazio perché ora so molte più cose su Nelson Mandela e sull’Apartheid. E’ molto triste pensare che fino a non molto tempo fosse in Sudafrica era in vigore l’Apartheid. Volevo chiederti : perché Nelson Mandela ti interessa così tanto?
RispondiEliminaSpero in una tua risposta
Maddalena