lunedì 20 aprile 2015

Un anno scolastico è lungo da passare; per taluni di noi studenti è pure difficile; ma pensandoci bene, può esserlo anche per i professori anche se, alcuni pensano che siano delle bestie sputa fuoco che ci valutano con dei numeri. I professori però hanno anche loro una propria vita, da UMANI fatta da preoccupazioni come possono averne i professori che sono genitori. Per questo ho pensato di fare una breve intervista alla mia coordinatrice di classe,la prof.ssa Luisa Celeghin.
D: Com’è iniziato il suo anno scolastico?
R: Bene, con i migliori propositi. Poi direi in evoluzione costante. Alcuni momenti, come sapete e vivete voi stessi, sono frenetici, altri più distesi e riflessivi.
D:Noi facciamo fatica a svegliarci per venire a scuola, è lo stesso per voi professori?
R: Puoi giurarci, anche perché molti noi sono anche genitori, e si sa, quel mestiere non ha orari…
D:Ha difficoltà a volte a fare il suo lavoro da insegnante? A vivere tutte le settimane con noi?
R: Difficoltà non direi;  a volte ci sono dei passaggi da superare, con la classe. Essere il coordinatore è anche mettersi in questa prospettiva di lavoro di squadra, con i colleghi, le famiglie e gli alunni.
D:Che cosa pensa della nostra classe dove insegna molte ore?
R: Secondo te? (ehehehehhehe). Credo che gli studenti sappiano ben cogliere che cosa un' insegnante pensi di loro. 
D:Vorrebbe migliorare  alcuni  “aspetti negativi”  della classe così per vivere in armonia  nelle lezioni?
R: L’armonia totale non esiste, si procede verso un ideale, ma poi si deve vivere nella concretezza, e affrontare i problemi uno alla volta.
D:Si è mai messa nei panni di un suo alunno in difficoltà ? Se si che cos’ha fatto per aiutarlo/a?
R: Quotidianamente. A volte le difficoltà sono di tipo cognitivo, altre di tipo organizzativo, altre ancora di tipo emotivo-relazionale.  Il consiglio di classe intero attua delle strategie e delle pratiche per aiutare i singoli e la classe intera. Ciascun esperto di disciplina, poi, declina quanto concordato durante le sue ore di lezione.
D:Prima di mettere dei voti negativi a un suo alunno , resta un po’ delusa di lui o lei che sia?
R: No, non resto delusa; piuttosto penso a come far arrivare quanto deve essere imparato all’alunno/a che ha incontrato delle difficoltà.
D:Può dire due parole su ciò che pensa dell’istituto comprensivo Antonio Gramsci, dove lavora lei e apprendiamo noi?
R: la scuola Gramsci è un buon ambiente di lavoro. Il corpo dei docenti è molto preparato e motivato. Sono qui solo da due anni, e intorno a me vedo colleghi e colleghe che ogni giorno cercano di dare il massimo. Forse questo è l’atteggiamento più importante da trasferire ai propri studenti.
                                                                            Asia


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